PITONE REALE
Classificazione
Ordine: Squamata
Sottordine: Serpentes
Superfamiglia: Boidea
Famiglia: Boidae
Sottofamiglia: Pythoninae
Genere: Python
Specie: regius
Descrizione
Il pitone reale è un serpente di origini africane (Africa centrale-occidentale e sud-occidentale), è molto timido e tranquillo, facilmente stressabile. È prevalentemente terricolo, ha abitudini crepuscolari o notturne.
Caratteristiche
La femmina raggiunge anche i 180 cm di lunghezza mentre il maschio cresce fino ai 150 cm. È di colore bruno-nerastro con macchie ocra e nocciola (forma ancestrale). Il corpo inferiormente presenta una colorazione biancastra.
Lungo tutta l'apertura buccale possiede delle fossette termocettive che gli permettono di individuare le prede attraverso i raggi infrarossi che queste emanano.
L'organo di Jacobson gli permette di trasmettere ai bulbi olfattori gli stimoli che riceve dall'esterno (grazie alla lingua biforcuta).
Rispetto agli altri rettili, i serpenti hanno un cranio molto particolare: le due emimandibole non sono saldate tra loro ma sono unite da tessuto elastico e ciascuna emimandibola è unita al cranio dall'osso quadrato. Questi due meccanismi permettono al serpente di allargare la cavità orale in lunghezza ed in larghezza e di aprirla fino a 160°.
Terrario
Consiglio un terrario in legno (trattiene meglio il calore) trattato con una vernice idrorepellente non tossica. Le dimensioni minime per un esemplare adulto sono 100 x 50 x 60 h. È sempre meglio tenere per ciascuna teca un solo serpente (maschio e femmina possono essere tenuti insieme solo nel periodo dell'accoppiamento).
L'areazione va disposta ad altezze diverse in pareti opposte (nella zona fredda in alto e nella zona calda in basso).
Come substrato è sempre meglio usare il tappetino sintetico o i fogli di giornale.
Il pitone necessita di temperature diurne 26-32 °C (punto più freddo-punto più caldo) e la notte tra i 22-26 °C. Il terrario va riscaldato con fonti di calore che arrivano sia dall'alto che dal basso (tappetino o cavetto riscaldante) controllate da un termostato. Il tappetino riscaldante non deve essere posto a contatto dell'animale (per evitare ustioni).
Come termostato consiglio l'utilizzo dei cosiddetti termostati ad impulso piuttosto che i così detti “attacca e stacca”.
È bene utilizzare, durante il giorno, una lampada infrarossi, mentre la notte una in ceramica (tutte e due isolate dal terrario e quindi non raggiungibili dal serpente che altrimenti correrebbe il rischio di ustionarsi).
Il pitone, essendo un animale notturno, non necessita di UVB. È possibile utilizzare un neon a luce bianca con un fotoperiodo di 13-14 ore in estate, 9-10 in inverno.
Necessita di un umidità tra 60-70 %, 80% di notte. È importante che l'animale abbia sempre a disposizione una bacinella d'acqua dove potersi immergere completamente.
Se l'umidità nel terrario è corretta l'animale non farà la muta "a pezzi" ma tutta intera. In caso contrario, il problema potrebbe essere risolto alzando l'umidità e facendogli un bagno in acqua tiepida.
Non dovranno mai mancare nella teca dei rifugi (almeno uno nella zona calda e uno in quella fredda) dove il nostro amico molto timido possa star tranquillo.
Dato che ama arrampicarsi è opportuno inserire rami disposti sia in orizzontale che in verticale.
Alimentazione
Il pitone si nutre di piccoli mammiferi (topi, ratti) che dovranno essere forniti di adeguate dimensioni (la preda deve pesare circa il 20% del peso del nostro serpente). Esistono scuole di pensiero diverse riguardo al tipo di preda per alimentare il pitone: alcuni ritengono che la preda viva sia la cosa migliore, a mio parere invece il pitone potrebbe essere morso dalla preda che potrebbe creargli anche delle gravi lesioni cutanee. La somministrazione di prede preventivamente uccise e poi congelate per mesi può avere i suoi vantaggi (in congelatore per oltre un mese, perderà la gran parte dei potenziali agenti di malattie parassitarie e infettive) ma può portare anche a carenze di Vit B12. Se si decide di dare la preda morta è importante scongelarla bene e riscaldarla, altrimenti si può correre il rischio di costipazioni intestinali o, se fredda, il pitone potrebbe non riconoscerla come preda.
Il baby reale va alimentato una volta a settimana, il sub-adulto ogni 10-12 giorni, mentre l'adulto potrà essere alimentato anche ogni 20-25 giorni.
Le prime volte sarà necessario muovere la preda(con una pinzetta o un lungo bastoncino), per farla sembrare viva. Col tempo il serpente si abituerà a mangiarla anche se non si muove.
Non è raro che i pitoni compiano un periodo di stop (un periodo in cui non si alimentano) che generalmente si ha nel periodo invernale.
Riconoscimento dei sessi
È possibile riconoscere il sesso del serpente attraverso due metodiche specifiche:
- eversione manuale degli emipeni: i due pollici vengono posti lateralmente alla cloaca e , risalendo verso questa, si esercita poca pressione; se l'animale è un maschio osserviamo l'esteriorizzazione di uno o due emipeni; se femmina non fuoriesce nulla.
- sondaggio delle tasche emipeniene: consiste nell'introduzione di una sonda metallica smussa (diametro 1-3 mm) disinfettata e lubrificata all'interno della tasca emipenica per pochi centimetri in direzione cranio-caudale; se entra solo per pochi mm o cm (a seconda delle dimensioni del soggetto) è femmina, se entra fino a 8-10 squame sottocaudali è maschio.
Riproduzione
Gli animali che si decide di riprodurre devono essere in buono stato, aver mangiato regolarmente e raggiunto circa 900 g il maschio e 1,5 kg la femmina.
Per indurre l'accoppiamento, sarà necessario abbassare le temperature notturne fino ad arrivare ad una temperatura di circa 26-27°C (non più basse). Dovremo anche aumentare l'umidità del terrario e ridurre il fotoperiodo. A questo punto lasciamoli tranquilli e non alimentiamoli per circa un mese.
Dopo questo periodo mettiamo femmina e maschio nello stesso terrario (provvisto di almeno due tane dove i pitoni possano rifugiarsi). Meglio farlo appena dopo la muta della femmina (i feromoni che rilascia richiameranno il maschio).
Durante l'accoppiamento il maschio si porta sul dorso della femmina, massaggiandole le scaglie con gli speroni.
L'accoppiamento, durante il quale il pitone utilizza un solo emipene, può durare minuti od ore. I reali si accoppieranno più volte nell'arco di uno o due mesi; è bene quindi, dopo il primo accoppiamento, riportare il maschio nel suo terrario e dopo circa 15 giorni rimetterlo nel terrario della femmina. Ripetere ciò per 2-3 mesi. Questo per non far stressare eccessivamente e troppo a lungo il maschio e alimentarlo tra un accoppiamento e l'altro.
Dopo circa un mese dall'inizio degli accoppiamenti cominciamo ad alzare le temperature, per poi riportarle in 3 settimane a valori normali. A questo punto separiamo la coppia per l'ultima volta ed evitiamo di maneggiare la femmina. Aspettiamo ancora una settimana e poi diamo a ciascuno una preda.
Il maschio riprenderà in poco tempo il suo peso normale.
La femmina avrà l'ovulazione (che dura alcune ore e in cui la femmina si presenta molto grossa) da 1 a 4 settimane dopo l'ultimo accoppiamento. Dopo 20 giorni dall'ovulazione questa farà la cosiddetta "muta da deposizione". Da quando riprenderà a mangiare fino a questo periodo la si alimenterà una volta ogni 10-12 giorni. Dopo la muta, invece non la si alimenterà più fino alla deposizione vera e propria che avverrà circa 1 mese dopo. Deporrà da 2 a 10 uova che dovranno essere messe in incubatrice. Il rapporto acqua: vermiculite è 1:1 e dovranno essere incubate ad una temperatura compresa tra i 30,5°C e i 32°C senza girare le uova ma ponendole come sono state deposte. Dopo circa 60 giorni le uova si schiuderanno; potrebbero volerci anche 36-48 ore da quando aprono l'uovo a quando lo abbandonano: è importante non aiutare i piccoli ma aspettare che escano da soli perchè si possono causare loro problemi nel riassorbimento del sacco vitellino. Una volta fuoriusciti dall'uovo, i baby potranno essere alloggiati separatamente come gli adulti e dopo la prima muta (circa 10 giorni dopo la nascita) potranno essere alimentati.
Necessità veterinarie
Si consiglia una visita di controllo annuale con un esame delle feci per escludere ed eventualmente trattare la parassitosi.
Ordine: Squamata
Sottordine: Serpentes
Superfamiglia: Boidea
Famiglia: Boidae
Sottofamiglia: Pythoninae
Genere: Python
Specie: regius
Descrizione
Il pitone reale è un serpente di origini africane (Africa centrale-occidentale e sud-occidentale), è molto timido e tranquillo, facilmente stressabile. È prevalentemente terricolo, ha abitudini crepuscolari o notturne.
Caratteristiche
La femmina raggiunge anche i 180 cm di lunghezza mentre il maschio cresce fino ai 150 cm. È di colore bruno-nerastro con macchie ocra e nocciola (forma ancestrale). Il corpo inferiormente presenta una colorazione biancastra.
Lungo tutta l'apertura buccale possiede delle fossette termocettive che gli permettono di individuare le prede attraverso i raggi infrarossi che queste emanano.
L'organo di Jacobson gli permette di trasmettere ai bulbi olfattori gli stimoli che riceve dall'esterno (grazie alla lingua biforcuta).
Rispetto agli altri rettili, i serpenti hanno un cranio molto particolare: le due emimandibole non sono saldate tra loro ma sono unite da tessuto elastico e ciascuna emimandibola è unita al cranio dall'osso quadrato. Questi due meccanismi permettono al serpente di allargare la cavità orale in lunghezza ed in larghezza e di aprirla fino a 160°.
Terrario
Consiglio un terrario in legno (trattiene meglio il calore) trattato con una vernice idrorepellente non tossica. Le dimensioni minime per un esemplare adulto sono 100 x 50 x 60 h. È sempre meglio tenere per ciascuna teca un solo serpente (maschio e femmina possono essere tenuti insieme solo nel periodo dell'accoppiamento).
L'areazione va disposta ad altezze diverse in pareti opposte (nella zona fredda in alto e nella zona calda in basso).
Come substrato è sempre meglio usare il tappetino sintetico o i fogli di giornale.
Il pitone necessita di temperature diurne 26-32 °C (punto più freddo-punto più caldo) e la notte tra i 22-26 °C. Il terrario va riscaldato con fonti di calore che arrivano sia dall'alto che dal basso (tappetino o cavetto riscaldante) controllate da un termostato. Il tappetino riscaldante non deve essere posto a contatto dell'animale (per evitare ustioni).
Come termostato consiglio l'utilizzo dei cosiddetti termostati ad impulso piuttosto che i così detti “attacca e stacca”.
È bene utilizzare, durante il giorno, una lampada infrarossi, mentre la notte una in ceramica (tutte e due isolate dal terrario e quindi non raggiungibili dal serpente che altrimenti correrebbe il rischio di ustionarsi).
Il pitone, essendo un animale notturno, non necessita di UVB. È possibile utilizzare un neon a luce bianca con un fotoperiodo di 13-14 ore in estate, 9-10 in inverno.
Necessita di un umidità tra 60-70 %, 80% di notte. È importante che l'animale abbia sempre a disposizione una bacinella d'acqua dove potersi immergere completamente.
Se l'umidità nel terrario è corretta l'animale non farà la muta "a pezzi" ma tutta intera. In caso contrario, il problema potrebbe essere risolto alzando l'umidità e facendogli un bagno in acqua tiepida.
Non dovranno mai mancare nella teca dei rifugi (almeno uno nella zona calda e uno in quella fredda) dove il nostro amico molto timido possa star tranquillo.
Dato che ama arrampicarsi è opportuno inserire rami disposti sia in orizzontale che in verticale.
Alimentazione
Il pitone si nutre di piccoli mammiferi (topi, ratti) che dovranno essere forniti di adeguate dimensioni (la preda deve pesare circa il 20% del peso del nostro serpente). Esistono scuole di pensiero diverse riguardo al tipo di preda per alimentare il pitone: alcuni ritengono che la preda viva sia la cosa migliore, a mio parere invece il pitone potrebbe essere morso dalla preda che potrebbe creargli anche delle gravi lesioni cutanee. La somministrazione di prede preventivamente uccise e poi congelate per mesi può avere i suoi vantaggi (in congelatore per oltre un mese, perderà la gran parte dei potenziali agenti di malattie parassitarie e infettive) ma può portare anche a carenze di Vit B12. Se si decide di dare la preda morta è importante scongelarla bene e riscaldarla, altrimenti si può correre il rischio di costipazioni intestinali o, se fredda, il pitone potrebbe non riconoscerla come preda.
Il baby reale va alimentato una volta a settimana, il sub-adulto ogni 10-12 giorni, mentre l'adulto potrà essere alimentato anche ogni 20-25 giorni.
Le prime volte sarà necessario muovere la preda(con una pinzetta o un lungo bastoncino), per farla sembrare viva. Col tempo il serpente si abituerà a mangiarla anche se non si muove.
Non è raro che i pitoni compiano un periodo di stop (un periodo in cui non si alimentano) che generalmente si ha nel periodo invernale.
Riconoscimento dei sessi
È possibile riconoscere il sesso del serpente attraverso due metodiche specifiche:
- eversione manuale degli emipeni: i due pollici vengono posti lateralmente alla cloaca e , risalendo verso questa, si esercita poca pressione; se l'animale è un maschio osserviamo l'esteriorizzazione di uno o due emipeni; se femmina non fuoriesce nulla.
- sondaggio delle tasche emipeniene: consiste nell'introduzione di una sonda metallica smussa (diametro 1-3 mm) disinfettata e lubrificata all'interno della tasca emipenica per pochi centimetri in direzione cranio-caudale; se entra solo per pochi mm o cm (a seconda delle dimensioni del soggetto) è femmina, se entra fino a 8-10 squame sottocaudali è maschio.
Riproduzione
Gli animali che si decide di riprodurre devono essere in buono stato, aver mangiato regolarmente e raggiunto circa 900 g il maschio e 1,5 kg la femmina.
Per indurre l'accoppiamento, sarà necessario abbassare le temperature notturne fino ad arrivare ad una temperatura di circa 26-27°C (non più basse). Dovremo anche aumentare l'umidità del terrario e ridurre il fotoperiodo. A questo punto lasciamoli tranquilli e non alimentiamoli per circa un mese.
Dopo questo periodo mettiamo femmina e maschio nello stesso terrario (provvisto di almeno due tane dove i pitoni possano rifugiarsi). Meglio farlo appena dopo la muta della femmina (i feromoni che rilascia richiameranno il maschio).
Durante l'accoppiamento il maschio si porta sul dorso della femmina, massaggiandole le scaglie con gli speroni.
L'accoppiamento, durante il quale il pitone utilizza un solo emipene, può durare minuti od ore. I reali si accoppieranno più volte nell'arco di uno o due mesi; è bene quindi, dopo il primo accoppiamento, riportare il maschio nel suo terrario e dopo circa 15 giorni rimetterlo nel terrario della femmina. Ripetere ciò per 2-3 mesi. Questo per non far stressare eccessivamente e troppo a lungo il maschio e alimentarlo tra un accoppiamento e l'altro.
Dopo circa un mese dall'inizio degli accoppiamenti cominciamo ad alzare le temperature, per poi riportarle in 3 settimane a valori normali. A questo punto separiamo la coppia per l'ultima volta ed evitiamo di maneggiare la femmina. Aspettiamo ancora una settimana e poi diamo a ciascuno una preda.
Il maschio riprenderà in poco tempo il suo peso normale.
La femmina avrà l'ovulazione (che dura alcune ore e in cui la femmina si presenta molto grossa) da 1 a 4 settimane dopo l'ultimo accoppiamento. Dopo 20 giorni dall'ovulazione questa farà la cosiddetta "muta da deposizione". Da quando riprenderà a mangiare fino a questo periodo la si alimenterà una volta ogni 10-12 giorni. Dopo la muta, invece non la si alimenterà più fino alla deposizione vera e propria che avverrà circa 1 mese dopo. Deporrà da 2 a 10 uova che dovranno essere messe in incubatrice. Il rapporto acqua: vermiculite è 1:1 e dovranno essere incubate ad una temperatura compresa tra i 30,5°C e i 32°C senza girare le uova ma ponendole come sono state deposte. Dopo circa 60 giorni le uova si schiuderanno; potrebbero volerci anche 36-48 ore da quando aprono l'uovo a quando lo abbandonano: è importante non aiutare i piccoli ma aspettare che escano da soli perchè si possono causare loro problemi nel riassorbimento del sacco vitellino. Una volta fuoriusciti dall'uovo, i baby potranno essere alloggiati separatamente come gli adulti e dopo la prima muta (circa 10 giorni dopo la nascita) potranno essere alimentati.
Necessità veterinarie
Si consiglia una visita di controllo annuale con un esame delle feci per escludere ed eventualmente trattare la parassitosi.