DRAGO BARBUTO
Classificazione
Regno: Animale
Phylum: Cordata
Subphylum: Vertebrata
Classe: Reptilia
Ordine: Squamata
Sottordine: Lacertilia
Famiglia: Agamidae
Genere: Pogona
Specie: P. vitticeps
Distribuzione
Pogona vitticeps si distribuisce in alcune zone dell'Australia (in particolare in Northen Territory, South Australia, New south Wals e QueenIsland) caratterizzate da un ambiente semiarido (molto caldo) con forti escursioni notturne.
Caratteristiche
Pogona vitticeps è comunemente chiamata drago barbuto per la sua peculiare caratteristica di avere un collare di spine che ricorda una barba nera quando la cute è in tensione ed eretta e quando soprattutto la pogona cambia il colore della giogaia in nerastra. In situazioni di pericolo le Pogona sono solite aprire la bocca, gonfiare la giogaia, evidenziare la “barba” nera, appiattirsi in senso dorsoventrale e sollevare il corpo per apparire più grosse.
Raggiungono circa i 40-60 cm di lunghezza; le femmine sono di dimensioni più piccole.
Negli ultimi anni, le Pogona, come altre specie di rettili, sono state selezionate secondo determinate caratteristiche: colore (Candicane, Red Dachiu, Yellow, Red, Snow, Leucistiche, Translucend), dimensioni (German Giant), assenza di spine (Leatherback).
Alimentazione
Le Pogona sono animali onnivori, soprattutto da adulti; devono essere abituati a mangiare sia insetti che verdura ed è molto importante che la dieta sia il più possibile varia. Una volta adulti la loro dieta dovrà essere composta per il 70% da vegetali e il 30% da insetti (che possono esser forniti 2-3 volte a settimana, mentre la verdura tutti i giorni). Grilli, blatte, tarme e cavallette sono ottimi per la loro alimentazione; occasionalmente possiamo fornire camole della farina e una volta al mese anche un pinkie. Ovviamente tutti gli insetti che forniamo ai nostri draghi dovranno essere prima nutriti a loro volta. Come verdura possiamo somministrare insalate amare (ricca fonte di calcio) come indivia, scarola, cicoria, erba medica, tarassaco, rucola e fragole, cachi, pesca, mandarino (la frutta va sempre e comunque dosata con parsimonia). È consigliato integrare la dieta delle Pogona con calcio carbonato in polvere tutti i giorni nei giovani e due volte a settimana negli adulti. Ogni 7 giorni si consiglia di somministrare un multivitaminico (che contenga anche D3) in polvere specifico per rettili. Invece, nei giovani e nelle femmine in gestazione si consiglia la somministrazione del multivitaminico due volte a settimana (è sufficiente un pizzico di polvere per chilo di peso!).
Terrario
Un trio (due femmine e un maschio) di Pogona necessita di un terrario di almeno 150 x 60 x 50 (altezza) cm; se si vuole allevare una coppia consiglio un 120 x 50 x 50(altezza) cm.
L’aerazione è fondamentale affinché ci sia un corretto ricambio d'aria: le prese d'aria devono essere su due pareti laterali diverse ad altezza diversa (una in basso ed una in alto). La zona calda del terrario avrà nel lato adiacente le prese d'aria in alto, mentre la zona fredda avrà la parete adiacente con le prese d'aria in basso.
Come substrato consiglio vivamente il tappetino sintetico essendo economico, igienico e facile da sostituire. Il terrario può essere arredato con rocce, rami, cortecce di sughero, piante finte.
Alcuni allevatori non utilizzano bacinelle o ciotole per l'acqua in quanto i Pogona possono assumerla attraverso i vegetali che mangiano tutti i giorni. Noi, per esperienza personale, consigliamo di metterla perchè questi esemplari, pur distribuendosi in zone desertiche, amano molto fare il bagnetto.
Temperatura e illuminazione
Come ho già accennato il terrario dovrà avere una zona calda (con temperature più alte), ottenuta mediante l'utilizzo di una lampada a spot riscaldante, ed una zona fredda. Le temperature ottimali sono, durante il giorno, attorno ai 26-28°C nella zona fredda e 32-34°C nella zona calda con una temperatura di basking (sotto la lampada) fino ai 45°C; invece di notte, la temperatura può scendere sui 20-23°C per tutto il terrario. Se la temperatura in casa non lo permette, è necessario riscaldare il terrario con una lampada in ceramica collegata ad un termostato. Inoltre sono indispensabili lampade o neon UVB al 5% ( ad un'altezza massima dall'animale di 30 cm) per assimilare correttamente il calcio nelle ossa. Queste lampade dovranno essere cambiate ogni 6 mesi perchè dopo questo periodo non emettono più i raggi. Consiglio di collegare le lampade ad un timer per garantire un costante fotoperiodo di 10-12 ore.
Comportamento
Tutte le mattine, quando la luce si accende, i draghi provvedono a spostarsi al di sotto della lampada per portare il proprio corpo ad un optimum di temperatura tale da permettere loro di svolgere le normali attività quotidiane e di avere un corretto metabolismo. Nel caso in cui la temperatura del loro corpo salga più del necessario provvedono a spostarsi in una zona più fresca della teca. Spesso assumono pose particolari che permettono loro di accumulare una maggior quantità di calore o viceversa. Nel primo caso si appiattiscono e si sistemano in modo da ricevere i raggi della luce con un incidenza perpendicolare rispetto al corpo, oppure si distendono sulle rocce per sfruttarne il calore immagazzinato; nel secondo caso, invece è tipico l’atteggiamento di aprire la bocca in modo da favorire una maggior traspirazione (e di conseguenza una maggior perdita di calore) attraverso le mucose orali.
Brumazione e riproduzione
Il riconoscimento dei sessi è possibile con certezza verso i sei mesi di età: le principali differenze sono la cresta (che nel maschio è molto più accentuata), lo sviluppo dei pori femorali (sempre più evidenti nel maschio) e gli emipeni (visibili ventralmente alla base della coda sollevandola e presenti solo nel maschio).
La brumazione è necessaria sia per il benessere dell'animale che per la riproduzione di questi esemplari. Viene effettuata con animali in buone condizioni e che hanno raggiunto un anno di età. Intorno a fine novembre, in circa una settimana, viene fatta scendere gradualmente la temperatura diminuendo le ore di luce fino a 8-6 ore: la temperatura finale raggiunta dovrà essere intorno ai 20-22°C. In questo periodo, che durerà circa otto-dodici settimane, verrà offerto meno cibo rispetto al solito. Allo scadere delle otto-dodici settimane bisognerà riportare gradualmente le 12 ore di luce.
Nel periodo successivo alla brumazione, i Pogona cominciano i rituali di corteggiamento: il maschio si avvicina alla femmina e rigonfia la pelle della giogaia fino a formare una sorta di “barba” nera. Ad accompagnare questo atteggiamento ve ne è poi un altro solitamente definito con il termine di head bobbing, (che significa “muovere la testa a scatti”); quando compie l’head bobbing, muove infatti il capo a scatti dall’alto verso il basso. Se la femmina non è ricettiva mostra le sue intenzioni compiendo dei movimenti circolari con la zampa anteriore. Se invece è ricettiva solleva la coda e si appiattisce. Quindi il maschio le sale sul dorso e dopo averle serrato il collo coi denti si posiziona in modo da far si che le due cloache siano il più possibile vicine; dei due emipeni, il maschio utilizzerà soltanto quello che più si avvicina alla cloaca della femmina. Qualche settimana dopo l’accoppiamento la femmina è già visibilmente ingrossata e già un mese prima della deposizione comincia a scavare freneticamente all’interno del terrario alla ricerca di un luogo umido. A questo proposito noi dovremo fornire alla femmina una vasca (30-40 cm) con torba inumidita, in modo tale che ci possa stare comodamente all'interno, alta circa 15 cm. Quando la deposizione è imminente la femmina comincia a non mangiare e riprenderà solo a deposizione avvenuta. Una volta che le uova vengono deposte è sempre consigliabile tenerle in un’incubatrice, in quanto nel terrario non riuscirebbero a sopravvivere trovandosi in condizioni poco favorevoli alla crescita degli embrioni.
Incubazione delle uova
Una volta deposte, le uova vengono prelevate dal terrario e messe in una vasca con il coperchio riempita per almeno 3-4 cm di vermiculite e acqua in rapporto 1:1. Le uova vanno posizionate a 2 cm una dall’altra, sotterrate di circa 2/3 e messe nella stessa posizione in cui sono state deposte. Dopodichè andranno messe in un incubatrice a 28-30°C. Controllate che la vermiculite sia umida e se necessario integrate l’acqua evaporata. Controllate che le uova non ammuffiscano e in tal caso pulitele molto delicatamente con del cotone umido; se le uova si sgonfiano potrebbe esserci un’umidità troppo bassa o la vermiculite troppo asciutta, quindi, provvedete subito a rialzare l’umidità e le uova torneranno normali. Per controllare se sono feconde basta mettersi al buio e illuminare con una pila l’uovo dalla parte opposta da cui lo si guarda. Se l’uovo è fecondo si vedrà un piccolo embrione e dei vasi capillari che attraversano l’uovo; con il tempo si vedrà l’embrione crescere e intorno al cinquantesimo giorno si potrà vedere già il feto formato muoversi all’interno.
Stabulazione dei piccoli
Dopo circa 50-80 giorni (a seconda della temperatura di incubazione) le uova inizieranno schiudersi e nel giro di 7-10 giorni si schiuderanno tutte. I piccoli verranno prelevati e messi in un fauna box sempre all’interno dell’incubatrice, con substrato composto da garze sterili inumidite con acqua minerale o demineralizzata. Vanno tenuti in questa condizione per circa 24 ore, il tempo che i piccoli sauri riassorbano il sacco vitellino.
Successivamente i piccoli verranno messi in terrari o grandi fauna box arredati e illuminati come per gli adulti. Essendo molto piccoli, i primi mesi vanno alimentati con microgrilli e drosofile spolverate con calcio e polivitaminico. È Importante che le prede siano delle giuste dimensioni e non troppo grosse: non dovrebbero mai essere superiori alla distanza tra gli occhi.
Necessità veterinarie
Si consiglia una visita di controllo annuale con un esame delle feci per escludere ed eventualmente trattare la parassitosi.
Regno: Animale
Phylum: Cordata
Subphylum: Vertebrata
Classe: Reptilia
Ordine: Squamata
Sottordine: Lacertilia
Famiglia: Agamidae
Genere: Pogona
Specie: P. vitticeps
Distribuzione
Pogona vitticeps si distribuisce in alcune zone dell'Australia (in particolare in Northen Territory, South Australia, New south Wals e QueenIsland) caratterizzate da un ambiente semiarido (molto caldo) con forti escursioni notturne.
Caratteristiche
Pogona vitticeps è comunemente chiamata drago barbuto per la sua peculiare caratteristica di avere un collare di spine che ricorda una barba nera quando la cute è in tensione ed eretta e quando soprattutto la pogona cambia il colore della giogaia in nerastra. In situazioni di pericolo le Pogona sono solite aprire la bocca, gonfiare la giogaia, evidenziare la “barba” nera, appiattirsi in senso dorsoventrale e sollevare il corpo per apparire più grosse.
Raggiungono circa i 40-60 cm di lunghezza; le femmine sono di dimensioni più piccole.
Negli ultimi anni, le Pogona, come altre specie di rettili, sono state selezionate secondo determinate caratteristiche: colore (Candicane, Red Dachiu, Yellow, Red, Snow, Leucistiche, Translucend), dimensioni (German Giant), assenza di spine (Leatherback).
Alimentazione
Le Pogona sono animali onnivori, soprattutto da adulti; devono essere abituati a mangiare sia insetti che verdura ed è molto importante che la dieta sia il più possibile varia. Una volta adulti la loro dieta dovrà essere composta per il 70% da vegetali e il 30% da insetti (che possono esser forniti 2-3 volte a settimana, mentre la verdura tutti i giorni). Grilli, blatte, tarme e cavallette sono ottimi per la loro alimentazione; occasionalmente possiamo fornire camole della farina e una volta al mese anche un pinkie. Ovviamente tutti gli insetti che forniamo ai nostri draghi dovranno essere prima nutriti a loro volta. Come verdura possiamo somministrare insalate amare (ricca fonte di calcio) come indivia, scarola, cicoria, erba medica, tarassaco, rucola e fragole, cachi, pesca, mandarino (la frutta va sempre e comunque dosata con parsimonia). È consigliato integrare la dieta delle Pogona con calcio carbonato in polvere tutti i giorni nei giovani e due volte a settimana negli adulti. Ogni 7 giorni si consiglia di somministrare un multivitaminico (che contenga anche D3) in polvere specifico per rettili. Invece, nei giovani e nelle femmine in gestazione si consiglia la somministrazione del multivitaminico due volte a settimana (è sufficiente un pizzico di polvere per chilo di peso!).
Terrario
Un trio (due femmine e un maschio) di Pogona necessita di un terrario di almeno 150 x 60 x 50 (altezza) cm; se si vuole allevare una coppia consiglio un 120 x 50 x 50(altezza) cm.
L’aerazione è fondamentale affinché ci sia un corretto ricambio d'aria: le prese d'aria devono essere su due pareti laterali diverse ad altezza diversa (una in basso ed una in alto). La zona calda del terrario avrà nel lato adiacente le prese d'aria in alto, mentre la zona fredda avrà la parete adiacente con le prese d'aria in basso.
Come substrato consiglio vivamente il tappetino sintetico essendo economico, igienico e facile da sostituire. Il terrario può essere arredato con rocce, rami, cortecce di sughero, piante finte.
Alcuni allevatori non utilizzano bacinelle o ciotole per l'acqua in quanto i Pogona possono assumerla attraverso i vegetali che mangiano tutti i giorni. Noi, per esperienza personale, consigliamo di metterla perchè questi esemplari, pur distribuendosi in zone desertiche, amano molto fare il bagnetto.
Temperatura e illuminazione
Come ho già accennato il terrario dovrà avere una zona calda (con temperature più alte), ottenuta mediante l'utilizzo di una lampada a spot riscaldante, ed una zona fredda. Le temperature ottimali sono, durante il giorno, attorno ai 26-28°C nella zona fredda e 32-34°C nella zona calda con una temperatura di basking (sotto la lampada) fino ai 45°C; invece di notte, la temperatura può scendere sui 20-23°C per tutto il terrario. Se la temperatura in casa non lo permette, è necessario riscaldare il terrario con una lampada in ceramica collegata ad un termostato. Inoltre sono indispensabili lampade o neon UVB al 5% ( ad un'altezza massima dall'animale di 30 cm) per assimilare correttamente il calcio nelle ossa. Queste lampade dovranno essere cambiate ogni 6 mesi perchè dopo questo periodo non emettono più i raggi. Consiglio di collegare le lampade ad un timer per garantire un costante fotoperiodo di 10-12 ore.
Comportamento
Tutte le mattine, quando la luce si accende, i draghi provvedono a spostarsi al di sotto della lampada per portare il proprio corpo ad un optimum di temperatura tale da permettere loro di svolgere le normali attività quotidiane e di avere un corretto metabolismo. Nel caso in cui la temperatura del loro corpo salga più del necessario provvedono a spostarsi in una zona più fresca della teca. Spesso assumono pose particolari che permettono loro di accumulare una maggior quantità di calore o viceversa. Nel primo caso si appiattiscono e si sistemano in modo da ricevere i raggi della luce con un incidenza perpendicolare rispetto al corpo, oppure si distendono sulle rocce per sfruttarne il calore immagazzinato; nel secondo caso, invece è tipico l’atteggiamento di aprire la bocca in modo da favorire una maggior traspirazione (e di conseguenza una maggior perdita di calore) attraverso le mucose orali.
Brumazione e riproduzione
Il riconoscimento dei sessi è possibile con certezza verso i sei mesi di età: le principali differenze sono la cresta (che nel maschio è molto più accentuata), lo sviluppo dei pori femorali (sempre più evidenti nel maschio) e gli emipeni (visibili ventralmente alla base della coda sollevandola e presenti solo nel maschio).
La brumazione è necessaria sia per il benessere dell'animale che per la riproduzione di questi esemplari. Viene effettuata con animali in buone condizioni e che hanno raggiunto un anno di età. Intorno a fine novembre, in circa una settimana, viene fatta scendere gradualmente la temperatura diminuendo le ore di luce fino a 8-6 ore: la temperatura finale raggiunta dovrà essere intorno ai 20-22°C. In questo periodo, che durerà circa otto-dodici settimane, verrà offerto meno cibo rispetto al solito. Allo scadere delle otto-dodici settimane bisognerà riportare gradualmente le 12 ore di luce.
Nel periodo successivo alla brumazione, i Pogona cominciano i rituali di corteggiamento: il maschio si avvicina alla femmina e rigonfia la pelle della giogaia fino a formare una sorta di “barba” nera. Ad accompagnare questo atteggiamento ve ne è poi un altro solitamente definito con il termine di head bobbing, (che significa “muovere la testa a scatti”); quando compie l’head bobbing, muove infatti il capo a scatti dall’alto verso il basso. Se la femmina non è ricettiva mostra le sue intenzioni compiendo dei movimenti circolari con la zampa anteriore. Se invece è ricettiva solleva la coda e si appiattisce. Quindi il maschio le sale sul dorso e dopo averle serrato il collo coi denti si posiziona in modo da far si che le due cloache siano il più possibile vicine; dei due emipeni, il maschio utilizzerà soltanto quello che più si avvicina alla cloaca della femmina. Qualche settimana dopo l’accoppiamento la femmina è già visibilmente ingrossata e già un mese prima della deposizione comincia a scavare freneticamente all’interno del terrario alla ricerca di un luogo umido. A questo proposito noi dovremo fornire alla femmina una vasca (30-40 cm) con torba inumidita, in modo tale che ci possa stare comodamente all'interno, alta circa 15 cm. Quando la deposizione è imminente la femmina comincia a non mangiare e riprenderà solo a deposizione avvenuta. Una volta che le uova vengono deposte è sempre consigliabile tenerle in un’incubatrice, in quanto nel terrario non riuscirebbero a sopravvivere trovandosi in condizioni poco favorevoli alla crescita degli embrioni.
Incubazione delle uova
Una volta deposte, le uova vengono prelevate dal terrario e messe in una vasca con il coperchio riempita per almeno 3-4 cm di vermiculite e acqua in rapporto 1:1. Le uova vanno posizionate a 2 cm una dall’altra, sotterrate di circa 2/3 e messe nella stessa posizione in cui sono state deposte. Dopodichè andranno messe in un incubatrice a 28-30°C. Controllate che la vermiculite sia umida e se necessario integrate l’acqua evaporata. Controllate che le uova non ammuffiscano e in tal caso pulitele molto delicatamente con del cotone umido; se le uova si sgonfiano potrebbe esserci un’umidità troppo bassa o la vermiculite troppo asciutta, quindi, provvedete subito a rialzare l’umidità e le uova torneranno normali. Per controllare se sono feconde basta mettersi al buio e illuminare con una pila l’uovo dalla parte opposta da cui lo si guarda. Se l’uovo è fecondo si vedrà un piccolo embrione e dei vasi capillari che attraversano l’uovo; con il tempo si vedrà l’embrione crescere e intorno al cinquantesimo giorno si potrà vedere già il feto formato muoversi all’interno.
Stabulazione dei piccoli
Dopo circa 50-80 giorni (a seconda della temperatura di incubazione) le uova inizieranno schiudersi e nel giro di 7-10 giorni si schiuderanno tutte. I piccoli verranno prelevati e messi in un fauna box sempre all’interno dell’incubatrice, con substrato composto da garze sterili inumidite con acqua minerale o demineralizzata. Vanno tenuti in questa condizione per circa 24 ore, il tempo che i piccoli sauri riassorbano il sacco vitellino.
Successivamente i piccoli verranno messi in terrari o grandi fauna box arredati e illuminati come per gli adulti. Essendo molto piccoli, i primi mesi vanno alimentati con microgrilli e drosofile spolverate con calcio e polivitaminico. È Importante che le prede siano delle giuste dimensioni e non troppo grosse: non dovrebbero mai essere superiori alla distanza tra gli occhi.
Necessità veterinarie
Si consiglia una visita di controllo annuale con un esame delle feci per escludere ed eventualmente trattare la parassitosi.